come buzzacchino

di solito i post di gradiniemappe non sono dei copia ed incolla, come per esempio avviene nel blog di buzzaccchino (http://mappementaliblog.blogspot.com/), oppure come in parecchi altri blog. Che poi i blog copia ed incolla sono utili (come veicolo di informazione) e' fuori discussione
Gradiniemappe si sforza invece di appartenere ad un'altra categoria di giornali online, quelli che i contenuti li fanno da se' senza copiare i compiti
Ma nella vita bisogna provare tutto, ed anche gradiniemappe propone per una volta un post copia ed incolla:
uno su di un launcher per organizzare i propri file ed i propri programmi organizzato con le stesso criterio delle mappe mentali, in maniera radiale
L'ho visto mezz'ora fa e non ho resistito alla tentazione di provarlo...


(da geekissimo)
Quando ci si ritrova ad operare con una certa frequenza al PC, avere sempre e comunque a portata di mano, o per meglio dire di click, tutto quanto occorre, costituisce, di sicuro, una gran bella comodità al fine di velocizzare di gran lunga il proprio operato e, di conseguenza, anche di ottimizzare l’utilizzo della prorpia fida postazione multimediale.
In circostanze di questo tipo giocano un ruolo piuttosto importante tutti quegli appositi strumenti grazie ai quali ciascun utente viene messo in condizione di accedere ed avviare velocemente esattamente quanto d’interesse, come nel caso dei cosiddettilauncher.
Proprio a tal proposito, quest’oggi, diamo un occhiata ad un nuovo, utile e funzionale strumento che, proprio per le sue caratteristiche, va ad aggiungersi alla già ricca schiera degli applicativi adibiti allo scopo in questione.
Si tratta, per l’appunto, di Radian, una risorsa completamente gratuita, di natura open source e tutto dedicato agli OS Windows che, presentandosi comeuna sorta di cerchio composto da 4 sezioni, ciascuna delle quali a loro volta suddivise in 6 porzioni più piccole, va a risultare un ulteriore soluzione mediante cui accedere in modo istantaneo a tutto quanto occorre.
Ciascuna sezione inclusa nel launcher potrà essere personalizzata inserendo collegamenti, programmi, file, cartelle e chi più ne ha più ne metta, oltre ad avere poi l’opportunità di customizzarne l’interfaccia utente.
La caratteristica più interessante di questo performante applicativo sta però nel fatto che, per poterlo attivare tutto ciò che dovremo fare non sarà altro che tenere premuto il tasto destro del mouse in un qualsiasi punto dello schermo, differenziandosi quindi dalla maggior parte degli strumenti analoghi che, improvvisamente, fanno capolino sulla propria scrivania virtuale andando dunque a disturbare l’operato dell’utente piuttosto che agevolarlo.
Per avere un idea ben più precisa di tutto quanto offerto da Radian è possibile dare un occhiata all’apposito video dimostrativo visualizzabile cliccando qui.

http://www.geekissimo.com/2010/07/29/radian/



modificato in (giovedì, 29 luglio 2010)





di solito i post di gradiniemappe non sono dei copia ed incolla, come per esempio avviene in parecchi altri blog. Che poi i blog copia ed incolla sono utili (come veicolo di informazione) e' fuori discussione
Gradiniemappe si sforza invece di appartenere ad un'altra categoria di giornali online, quelli che i contenuti li fanno da se' senza copiare i compiti
Ma nella vita bisogna provare tutto, ed anche gradiniemappe propone per una volta un post copia ed incolla:
uno su di un launcher per organizzare i propri file ed i propri programmi organizzato con le stesso criterio delle mappe mentali, in maniera radiale
L'ho visto mezz'ora fa e non ho resistito alla tentazione di provarlo...


(da geekissimo)
Quando ci si ritrova ad operare con una certa frequenza al PC, avere sempre e comunque a portata di mano, o per meglio dire di click, tutto quanto occorre, costituisce, di sicuro, una gran bella comodità al fine di velocizzare di gran lunga il proprio operato e, di conseguenza, anche di ottimizzare l’utilizzo della prorpia fida postazione multimediale.
In circostanze di questo tipo giocano un ruolo piuttosto importante tutti quegli appositi strumenti grazie ai quali ciascun utente viene messo in condizione di accedere ed avviare velocemente esattamente quanto d’interesse, come nel caso dei cosiddettilauncher.
Proprio a tal proposito, quest’oggi, diamo un occhiata ad un nuovo, utile e funzionale strumento che, proprio per le sue caratteristiche, va ad aggiungersi alla già ricca schiera degli applicativi adibiti allo scopo in questione.
Si tratta, per l’appunto, di Radian, una risorsa completamente gratuita, di natura open source e tutto dedicato agli OS Windows che, presentandosi comeuna sorta di cerchio composto da 4 sezioni, ciascuna delle quali a loro volta suddivise in 6 porzioni più piccole, va a risultare un ulteriore soluzione mediante cui accedere in modo istantaneo a tutto quanto occorre.
Ciascuna sezione inclusa nel launcher potrà essere personalizzata inserendo collegamenti, programmi, file, cartelle e chi più ne ha più ne metta, oltre ad avere poi l’opportunità di customizzarne l’interfaccia utente.
La caratteristica più interessante di questo performante applicativo sta però nel fatto che, per poterlo attivare tutto ciò che dovremo fare non sarà altro che tenere premuto il tasto destro del mouse in un qualsiasi punto dello schermo, differenziandosi quindi dalla maggior parte degli strumenti analoghi che, improvvisamente, fanno capolino sulla propria scrivania virtuale andando dunque a disturbare l’operato dell’utente piuttosto che agevolarlo.
Per avere un idea ben più precisa di tutto quanto offerto da Radian è possibile dare un occhiata all’apposito video dimostrativo visualizzabile cliccando qui.

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brain activity

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cervello

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cervello

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Gli acronimi

Gli acronimi

Per gli americani la praticità è un comandamento assoluto: non è quindi un caso se l’inglese è la lingua che vanta il maggior numero di acronimi.
Termini come ASAP (as soon as possible) LOL (laughing out loud) AKA (as known as), sono ormai entrati nel nostro linguaggio comune. Ma anche noi italiani con i vari TVB (ti vorrei bastonare), TVUKDB (ti voglio un kassonetto di bene), etc. abbiamo ormai scoperto il fascino degli acronimi.
Tornando seri, gli acronimi possono essere strumenti estremamente efficaci per memorizzare liste e concetti chiave.
Quando ti troverai a dover ricordare numerose liste di parole e concetti, prova a seguire questi semplici passi:
  • Elenca le iniziali dei nomi o delle parole di ogni elemento che vuoi ricordare.
  • Riorganizza e sposta le lettere fino a formare una parola o le prime lettere delle parole di una frase.
  • Usa parecchia fantasia (la memorizzazione ne gioverà).
  • Se ti mancano vocali o consonanti, puoi aggiungerne q.b. (quanto basta ;-).
Cosa ne pensi di queste tecniche per migliorare la memoria? Ed ora non dimenticare:
  1. PP (PassaParola usando uno dei social buttons qui sotto).
  2. IGAFDBE (Iscriviti gratis ai feed del Blog EfficaceMente)
  3. CALGADA, da non confondere con CAGA… (continua a leggere gli articoli dell’archivio).

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Le parole di velcro

Le parole di velcro

Spesso dobbiamo studiare termini complessi, mai sentiti prima e difficili da memorizzare: in questo caso una delle tecniche di memorizzazione più efficaci è quella delle parole di velcro.
Il velcro è un prodotto commerciale in nylon, molto utilizzato negli anni ’80 per la chiusura di scarpe sportive, e che recentemente è tornato di gran moda. Grazie alla forte aderenza che si crea tra lo strato peloso e lo strato di tessuto con uncini, il velcro garantisce una chiusura salda ed è stato addirittura utilizzato dagl astronauti della Nasa.
Ok, ok… ma che ci azzecca il velcro con le tecniche di memorizzazione?
Le parole di velcro sono semplici parole da associare ai concetti che vogliamo ricordare, sfruttandone la rima. Ecco alcuni esempi di parole di velcro da associare a dei numeri:
  • uno-nessuno
  • due-bue
  • tre-viva il re
  • quattro-ratto
  • cinque-vince
  • sei-asino che sei
  • sette-magliette
  • otto-botto
  • nove-piove
  • dieci-yeti
Così, ad esempio, per ricordare il pin del tuo bancomat (9153) puoi creare una semplice storiella: “Piove: nessuno vince. Viva il re!”.
La prossima volta che dovrai memorizzare numeri o concetti complessi, crea le tue parole di velcro da associare in rima: non riuscirai più a dimenticare le storielle assurde che ne verranno fuori.

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La tecnica dei loci

La tecnica dei loci

Ideata più di 2.000 anni fa dal grande oratore romano Marco Tullio Cicerone (si… quello delle versioni di latino!), la tecnica dei loci o tecnica delle stanze è una mnemotecnica associativa estremamente utile per memorizzare lunghi discorsi da tenere in pubblico o i passaggi complicati di una dimostrazione.
La tecnica, il cui nome deriva dal termine latino locus, loci, ovvero luogo,  si basa sulla capacità innata della nostra mente di associare diverse idee o immagini tra di loro: nello specifico, la tecnica dei loci ci aiuta ad associare le cose che vogliamo ricordare ad immagini di luoghi per noi familiari.
La prossima volta che devi studiare e memorizzare un lungo capitolo del tuo libro di testo, prova a fare un elenco delle parole e dei concetti chiave che vuoi ricordare; associa ogni concetto ad una stanza di casa tua o di un edificio che conosci bene (magari le aule dell’Università). Crea associazioni fantasiose ed insolite: potresti ad esempio sfruttare il nome di un mobile o di un quadro presente nella stanza.
Quando devi ripassare il capitolo appena studiato o sei davanti al professore, immagina diripercorrere le diverse stanze nell’ordine desiderato e riporta alla mente i concetti chiave che hai associato ad ogni luogo: non perderai più il filo del discorso o un passaggio della dimostrazione.

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Anche il cervello ha il suo "effetto farfalla"


Anche il cervello ha il suo "effetto farfalla"


Nei circuiti cerebrali la propagazione e l'amplificazione dei disturbi crea un "rumore" e un'instabiltà molto elevati a cui il cervello riesce a far fronte con particolari strategie di elaborazione


Una caratteristica del cervello che ha sempre lasciato perplessi i neuroscienziati è l'apparente "instabilità" dei suoi circuiti, che sembra in netto contrasto con le sofisticatissime capacità di elaborazione che possiede. Se i chip di un computer mostrassero una simile variabilità di comportamento, l'apparecchio verrebbe subito rottamato. Per questo alcuni scienziati hanno ipotizzato che tale instabilità sia in realtà solo apparente, legata al fatto che il cervello esegue molti compiti contemporaneamente.

Per risolvere la questione alcuni ricercatori dell'University College di Londra hanno condotto un esperimento ispirato al noto "effetto farfalla" studiato da Edward Lorenz.

L'idea dei ricercatori è stata quella di introdurre una piccola perturbazione nel cervello, un equivalente neurale del battito d'ali di una farfalla, e osservare che cosa avveniva nell'attività del circuito: la perturbazione sarebbe cresciuta fino a interessare l'intero cervello o si sarebbe presto spenta? La risposta - come viene riferito in un articolo pubblicato su Nature - è che i circuiti cerebrali sono realmente molto instabili.

La perturbazione considerata era un singolo "picco" di attività nervosa, un impulso inserito in un unico neurone del cervello di un ratto. Questo impulso extra ha dato il via a trenta impulsi extra nei neuroni limitrofi, buona parte dei quali ha determinato un'ulteriore trentina di picchi extra, e così via. Anche se le cifre in gioco sembrano piccole in confronto ai milioni di impulsi al secondo prodotti dal cervello di ratto, è facile calcolare che in breve quel singolo impulso extra influenza milioni di neuroni.

"Il risultato indica che la variabilità che osserviamo nel cervello può effettivamente essere legata al 'rumore' e rappresenta una caratteristica fondamentale del normale funzionamento cerebrale", ha detto Mickey London, primo firmatario dell'articolo.

La rapida amplificazione dei picchi implica che il cervello è estremamente "rumoroso", molto più di un computer. Secondo i ricercatori, per essere in grado di eseguire compiti straordinariamente complessi con una velocità e accuratezza superiore ai più potenti computer in presenza di livelli così elevati di rumore, il cervello deve utilizzare una strategia molto particolare, considerando l'attività di gruppi di neuroni e ignorando la variabilità individuale, ossia il disturbo, prodotto da ciascuno di essi.

Secondo i ricercatori l'elevata rumorosità del cervello potrebbe essere il prezzo pagato dall'elevatissima connettività esistente fra i neuroni: ciascuno di essi è in contatto in media con altri 10.000, con un cablaggio complessivo corrispondente a otto milioni di chilometri. (gg)


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(01 luglio 2010)
 

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