La ballerina sta ruotando in senso orario o antiorario

La ballerina sta ruotando in senso orario o antiorario?


La risposta giusta in questo caso non c'è. Perchè?

Dipende tutto da come usate la testa!

Si perchè la vostra risposta dipenderà da quale dei due emisferi del vostro cervello, destro o sinistro, domina sull'altro.



Se la vostra risposta è: IN SENSO ORARIO

In voi prevale la parte sinistra del cervello, la parte dedicata alla logica, all'attenzione per i dettagli, al linguaggio, alla scienze che si basano su studi empirici, pratici, di comprensione, conoscenza e apprendimento. La stessa che si occupa di preparare strategie, la parte più pratica di voi.

Per farle invertire rotazione, provate a lasciarvi andare un po' di più, date più spazio alla parte che si occupa di immagazzinare e gestire le immagini e liberate la fantasia e le emozioni.



Se la vostra risposta è: IN SENSO ANTIORARIO

In voi prevale l'emisfero destro, la parte che generalmente svolge le funzionalità che si avvicinano di più al vostro essere impulsivi, la percezione delle sensazioni, alla visione di insieme, all'immaginazione. Quella che gestisce la vostra percezione dello spazio, le vostre fantasie, l'impeto e il prendersi dei rischi.

Se volete vedere l'immagine girare in senso opposto il consiglio è di provare a concentrarvi di più, a porre più attenzione ai particolari dell'immagine.

(da Marco)

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senso orario !

in questi giorni ho riflettuto sulla questione
senso orario o antiorario?
e, anche grazie ai vostri commenti,
sono arrivata ad alcune conclusioni

innanzitutto è importante fare una chiara distinzione
tra due diverse tipologie di mappe mentali:
quelle che realizziamo durante un brainstorming
e quelle che utilizziamo per organizzare il pensiero
al fine di comunicarlo e condividerlo con gli altri

nel primo caso il pensiero divergente si irradia in ogni direzione
creando associazioni mentali anche inaspettate,
non c'è una regola da seguire, non c'è un prima o un dopo

prendendo in considerazione i commenti ricevuti
la preferenza per questo tipo di mappa è molto alta:
è forte il desiderio di esplorare il campo delle possibilità,
"guardare dall'alto" l'intreccio generativo di parole e immagini

nel secondo caso prevale, invece, il pensiero convergente
che richiede un'ordinalità che nel libro "Le mappe mentali"
Tony Buzan così descrive

(...) per controllare e applicare questo grande potere mentale, hai bisogno di strutturare il tuo pensiero e la tua mappa mentale usando le gerarchie e categorizzazione.Il primo passo è identificare le Basic Ordering Ideas (BOIs - Idee Organizzative di Base). Le BOIs sono concetti chiave entro i quali può essere organizzata una moltitudine di altri concetti (...)
i vantaggi della gerarchia e della categorizzazione sono

1. Le idee principali sono disposte in modo che le idee di secondo e terzo livello possano seguire velocemente e agilmente per facilitare una struttura di pensiero armoniosa.
2. Le BOIs aiutano a dare forma, scolpire e costruire mappe emntali, permettendo alla mente di pensare in modo naturalmente strutturato


per quanto riguarda la questione del senso di scrittura/lettura
facendo una sintesi dei commenti ricevuti
si può dire che la maggior parte degli intervenuti
segue il senso orario per tutti i livelli della mappa
(sia nella parte destra che sinistra)

chi sceglie il senso antiorario lo fa perchè
trova una simmetria con la parte destra della mappa
ed è facilitato nella lettura dall'alto verso il basso
chi sceglie il senso orario, invece, si fa guidare dall'istinto
e non fa riferimento alle convenzioni di lettura alto-basso
d'altra parte l'abitudine a leggere da sinistra verso destra
e dall'alto verso il basso dovrebbe poco interessare
chi utilizza il mind mapping perchè, non dimentichiamo,
nella parte sinistra della mappa si scrive da destra verso sinistra

di questo ne è più consapevole chi fa le mappe a mano,
e compie l'atto manuale della scrittura, rispetto a chi
utilizza il software e quindi digita le lettere sulla tastiera

inoltre chi utilizza il software, come mindmanager, molto spesso
non rispetta la regola fondamentale "1 parola per ramo"
e quindi scrive interi periodi vanificando la forza della parola-chiave
e le mappe che ne derivano non sono delle vere mappe mentali

come già detto, in questi anni ho seguito il senso antiorario
subendo l'influenza del software mindmanager con il quale
ho iniziato a sperimentare il mind mapping nel 2004

in questi giorni ho provato a cambiare e sono passata al senso orario
non vi nascondo che le prime volte ho dovuto prestare attenzione
ma sono convinta che il senso orario sia quello più naturale
soprattutto se si fanno le mappe a mano

inoltre seguire una convenzione con altri mind mapper
mi permette di condividere con più facilità le mappe

d'altra parte scegliere di utilizzare il mind mapping 
per me vuol dire rappresentare il pensiero
seguendo regole diverse dalla scrittura lineare
solo così posso cambiare punto di vista e generare qualcosa di nuovo

per fare un esempio banale se per andare a lavorare
faccio sempre la stessa strada non avrò la possibilità
di scoprire nuovi percorsi più interessanti;
allo stesso modo se seguo le convenzioni della scrittura lineare
non posso scoprire nuovi spazi mentali

seguire sempre, a tutti i livelli della mappa, il senso orario
e quindi leggere non solo da destra verso sinistra
ma anche dal basso verso l'alto lo considero
un esercizio per "allenare i miei neuroni"
tutti sappiamo bene che per migliorare le nostre capacità
è importante imparare qualcosa di nuovo, evitare la routine,
cambiare abitudini, accogliere la novità con interesse e curiosità

ecco, per me questa è un'ottima occasione !

a conforto della mia scelta di seguire il senso orario
qualche giorno fa ho ricevuto il messaggio
di un mind mapper molto, molto autorevole: tony buzan !

tim fulford, buzan licensed instructor, è stato così gentile
da scrivere a buzan che ha confermato: clockwise at all levels

per concludere penso che nelle mie prossime mappe
specificherò sempre il senso di lettura
per facilitare la comprensione e ovviare i fraintendimenti

infine voglio ancora ringraziare a tutti coloro
che hanno partecipato a questa riflessione
da diverse parti del mondo: italia, inghilterra, spagna
australia, stati uniti, paesi bassi, thailandia,
singapore e francia !

per rendere più agevole la lettura
ho raccolto i 18 commenti in questo pdf
grazie:)
http://mappementaliblog.blogspot.com/2011/02/senso-orario.html


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Un attimo di relax

“Vuoi fare qualcosa?” – “No” – “Neanche io”

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Come funzionano i neuroni del nostro cervello?

Come funzionano i neuroni del nostro cervello?
La registrazione mnestica è il risultato di una reazione elettrica e di un processo biochimico che avvengono nel cervello. Alla base di tutto ci sono i neuroni, cellule nervose formate da un tratto allungato detto assone da quale partono degli impulsi, e dai dendriti, prolungamenti ramificati che diffondono gli impulsi agli altri neuroni.
Ognuno di questi si comporta così come un cervello in miniatura, in pratica come una piccola rice-trasmittente. Gli impulsi elettrici emessi dal neurone si propagano attraverso le sinapsi (spazi esistenti fra i dendriti e gli assoni, vedi le memorie e le sinapsi) mediante speciali sostanze chimiche, prodotte dai neuroni stessi, chiamate neurotrasmettitori mediatori – sono circa 40, tra cui la noradrenalina, la dopamina, l’acetilcolina – e in questo modo il cervello codifica, classifica, archivia ed elabora informazioni. Perciò, spiegano oggi i neurofisiologi, a ogni memorizzazione corisponde una modificazione chimica delle cellule celebrali.
“Se una quantità sufficiente di sostanza chimica raggiunge il neurone successivo, questo a sua volta emette un impulso” spiega Eric Kandel, della Scuola di medicina e chirurgia della Columbia University di New York, che con la sua équipe sta studiando i processi dell’apprendimento, della memoria e del ricordo per capire meglio come funzionano i neuroni del nostro cervello, in un organismo semplice come l’Aplysia, una lumaca marina.
“Se invece la sostanza chimica che passa tra un neurone e l’altro è troppo poca, il secondo neurone produce un debole segnale o non ne produce affatto.”
Quest’ultimo caso si verifica nei momenti di assuefazione, di ripetitività, nella mancanza di forti emozioni. Al contrario durante la scarica emotiva passa una maggior quantità di conduttore chimico, provocando così un segnale di spinta, quasi un’ “accensione” di cellule o una piccola serie di “fuochi d’artificio” dentro il cervello. Insomma le forti emozioni “fissano” i ricordi e li “saldano” alle cellule grazie alle trasformazioni biochimiche delle loro proteine (vedi emozioni e ricordo. Che nesso c’è?), mentre il DNA funzionerebbe da “nastro” di registrazione. Tali forze selettive nell’organizzazione della memoria si identificano dunque con le pulsioni e con gli aspetti emotivi-affettivi e motivazionali che regolano la vita degli individui (vedi come funzionano i ricordi e le emozioni?). Del resto questo rende ragione del contributo che la psicanalisi, come metodo di studio delle funzioni mentali, ha portato a questo processo spiegando bene come funzionano i neuroni del nostro cervello.

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cervello


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